Sottufficiale di Bari risarcito dopo aver contratto melanoma
Il Ministero della Difesa ha finalmente accordato il risarcimento per la famiglia di un sottufficiale barese che ha contratto un mesotelioma pleurico che ne ha causato la morte a 65 anni nel 2009. La causa, ora accertata e riconosciuta dal Tirbunale di Roma, va ricercata nel lungo servizio prestato a bordo delle navi della Marina Militare come motorista. A darne la notizia è stato il legale rappresentante della famiglia, nonchè presidente dell’Osservatorio Amianto, Ezio Bonanni. La II sezione civile del Tribunale di Roma, presieduta dal giudice Alessandra Imposimato, ha condannato il ministero a risarcire la famiglia del sottufficiale pagando 673mila euro “Nella sentenza – spiega il legale della famiglia – si legge come non vi sia alcun dubbio sul fatto che il militare sia deceduto a causa di mesotelioma e sul fatto che la patologia sia stata cagionata dall’inalazione di polveri e fibre di amianto durante il periodo di servizio prestato alle dipendenze della Marina”. Significativa per la sentenza anche ai procedimenti per casi identici raccolti dalla Procura di Padova sulle malattie asbesto correlate da altri marinai. “Per l’esercizio dei compiti e delle mansioni affidategli – spiega il giudice nella sentenza -, svolgeva la propria attivita’ in ambienti contaminati da polveri e fibre di amianto senza che fossero adottate misure di prevenzione tecnica e di protezione individuale” nonostante sin dal 1964 erano conosciuti gli effetti nocivi che l’inalazione di amianto ha sulla salute umana.