Riccardo Scamarcio, la ‘pugliesità’ è per sempre
‘Pugliesità’ contro il resto del mondo, ma anche sud che si scontra con il nord e ricchi contro poveri. Questa la partita che si gioca in QUASI ORFANO di Umberto Carteni, in sala dal 6 ottobre con 01, commedia molto leggera e rumorosa con protagonisti Valentino (Riccardo Scamarcio) e Costanza (Vittoria Puccini), fondatori di una griffe di grande successo nell’ambiente del design milanese.
Solo che Valentino è uno che a un certo punto ha rinnegato origini pugliesi e cognome (quello di Tarocco) e nelle interviste preferisce definirsi “quasi orfano” pur di nascondere da dove viene, ma come accade spesso quella realtà tanto negata lo raggiungerà con tutta la sua forza spontanea e dialettale.
“Essere pugliese è stato un problema per me quando mi sono trasferito a Roma – dice Scamarcio -. C’è stata la mia spersonalizzazione, ma qualcosa in me prendeva le distanze, non volevo distaccarmi completamente, capivo che una certa identità mi serviva. Penso anche un po’ a quello che diceva Pasolini sull’identità”. E ancora l’attore: “Quando il vero Valentino nel film riprende il suo corpo, torna in sé, è stata una vera liberazione. Come dice Zalone per un pugliese non esiste niente altro che la Puglia, non concepisce nulla di diverso dalla focaccia barese”.
Che succede in QUASI ORFANO, remake del film francese ‘La Ch’tite famille’? La numerosa famiglia di Valentino, che vive in Puglia ed è proprietaria di un agriturismo noto per avere la votazione più bassa su TripAdvisor, piomba a un certo punto a Milano nel pieno di un evento molto raffinato e glamour. E questo con tanto di esuberanti fratello (Antonio Gerardi) e madre (Nunzia Schiano).
Nel cast anche: Bepo Storti Umberto Carteni, Grazia Schiavo, Adriano Pappalardo e Chiara Di Benedetto.