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Piano Casa, la Consulta boccia piano Puglia

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Convocherò a breve tutte le parti interessate, tra cui ordini professionali, Ance e Anci, per discutere del Piano Casa». Lo annuncia in una nota l’assessore alla Pianificazione territoriale Alfonso Pisicchio dopo la sentenza n. 70 del 24 aprile 2020 con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle norme regionali del Piano Casa del 2019.
«La Regione Puglia – spiega l’assessore – vuole sostenere e accompagnare in questa fase le associazioni di categoria e tutti i Comuni. Gli uffici intanto sono già al lavoro per un monitoraggio sulle pratiche già avviate nei Comuni per capire gli effetti di questa decisione».

Ricordiamo che il Piano casa è stato varato per la prima volta dalla Regione dal 2009 e poi è stato rinnovato di anno in anno: il punto conteso riguardava la possibilità di poter ricostruire quanto demolito nella stessa area ma non necessariamente nello stessa zona di sedime dell”involucro da ricostruire (pur mantenendo le stesse volumetrie). La Consulta l’ha ritenuto in contrasto con le norme nazionali.

«Per questo con il disegno di legge sulla Bellezza del Territorio Pugliese, già approvato dalla Giunta regionale e ora all’esame della V Commissione – prosegue Pisicchio nella nota – sono state affrontate questioni delicatissime, tra cui proprio quella della deroga agli indici e parametri, alla sagoma, alle delocalizzazioni o alle dislocazioni delle volumetrie ricostruite all’interno dell’area di pertinenza o del lotto d’intervento o come quella del cambio di destinazione funzionale rilevante. Oggi, più che mai, è quindi necessario intervenire e mettere riparo agli effetti della sentenza della Consulta nel rispetto della sentenza stessa ma anche a tutela di tutti coloro hanno confidato in norme oramai cancellate dall’ordinamento

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