Petrolgate 2, a marzo nuova udienza del processo per disastro ambientale
Proroga della sospensione del processo e dei termini della prescrizione. Lo ha deciso il Tribunale di Potenza rinviando a marzo 2022 l’udienza del cosiddetto “Petrolgate 2”, che ruota attorno all’accusa di disastro ambientale e che ha come principale imputato Enrico Trovato, direttore del distretto meridionale dell’Eni dal 2014 al 2017.
Un tempo che sarà utile a terminare le attività di bonifica dell’area interessata da parte di Eni: uno sversamento di centinaia di tonnellate di greggio avrebbe inquinato il reticolo idrografico della Val d’Agri, tra il 2016 e il 2017.
Ma il rinvio servirà anche a facilitare la riunificazione di questo processo con quello cosiddetto “Petrolgate 3”, in cui per gli stessi fatti sono coinvolti altri dirigenti della multinazionale, tra cui Ruggero Gheller, responsabile del distretto meridionale dell’Eni prima del settembre 2014.
Le date sono fondamentali perché il reato di “disastro ambientale” è stato definito in giurisprudenza solo nel 2015.
Nel prossimo mese di ottobre, nel corso dell’udienza preliminare del “Petrolgate 3”, potrebbe essere decisa l’estensione anche a quest’ultimo filone il reato di disastro ambientale, accogliendo l’idea che l’inquinamento si generi tempo addietro all’evidenza.
Una vicenda complessa, segnata anche dalla mobilitazione delle associazioni ambientaliste. L’associazione Vola, in sit-in davanti al Tribunale, ha annunciato l’invio di una lettera al CSM per chiedere maggiore celerità nei processi su reati ambientali e la previsione di pool specializzati.