Operazioni su Molfetta, Terlizzi, Lecce e Potenza della Guardia di Finanza
Da diversi giorni, i Finanzieri della Tenenza di Molfetta tenevano sotto controllo un immobile sul lungomare cittadino in uso a 28enne pregiudicato, peraltro sottoposto all’obbligo di firma presso la locale
compagnia Carabinieri. Ad insospettire le Fiamme Gialle era stato il frenetico andirivieni di giovanissimi che, fin dalle prime ore pomeridiane, entravano ed uscivano dallo stabile con fare guardingo; il pusher era poi solito recapitare qualcosa a domicilio, aggirandosi anche contromano nei vicoli cittadini a bordo di bicicletta elettrica.
Con il supporto quindi di “LADY” pastore tedesco antidroga del Gruppo Pronto Impiego di Bari, la Guardia di Finanza di Molfetta faceva così irruzione all’interno dello stabile rinvenendo oltre 100 dosi di marijuana,
pronte per essere vendute. Tra lo stupefacente sequestrato anche altra sostanza stupefacente da confezionare e materiale vario per un complessivo di quasi 500 grammi di “marijuana”. Il pregiudicato veniva cosi tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale di Trani. Il valore della droga sequestrata viene stimato dai Finanzieri in circa 5 mila euro.
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Anche in Puglia il fenomeno del sotterramento di rifiuti pericolosi è ormai un dato di fatto. Un fondo agricolo che ospitava ulivi secolari, trasformato in un mostro in un paesaggio arido e spettrale. Questo appariva agli occhi dei Finanzieri della Tenenza di Molfetta, a conclusione di un’attività info-investigativa, elaborata con la Sezione Aerea
della Guardia di Finanza di Bari. Il controllo sul campo, eseguito unitamente a personale N.I.P.A.A.F. del
Gruppo Carabinieri Forestale di Bari e del Dipartimento ARPA Puglia di Bari, portava al sequestro in Terlizzi di una vera e propria discarica abusiva di rifiuti inerti derivanti da demolizione nonché da rifiuti pericolosi costituiti da
materiale cementizio, plastica, ferro e residui di guaina bituminosa. Rifiuti già pronti per essere interrati come precedentemente accaduto e ricoperti da materiale di terra e roccia. Una brutta storia che deve essere necessariamente contrastata con un costante ed energico controllo del territorio. Al termine delle attività, il proprietario del fondo è stato denunziato alla competente Autorità Giudiziaria per violazioni di carattere ambientale,
paesaggistico ed edilizio.
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Nel corso dei servizi di prevenzione generale e controllo economico del territorio, a seguito di segnalazione pervenuta al numero di pubblica utilità “117”, le Fiamme Gialle, d’intesa con la locale Procura della Repubblica, hanno eseguito nei giorni scorsi un’attività di servizio che ha portato alla scoperta, nel capoluogo salentino, di una casa di riposo abusiva per anziani. Gli accertamenti esperiti dai finanzieri del Gruppo Lecce hanno permesso di individuare una struttura ricettiva, priva delle prescritte autorizzazioni, che ospitava al suo interno 5
anziani, risultati peraltro essere allettati e non autosufficienti. Dai riscontri eseguiti congiuntamente al personale dell’A.S.L. di Lecce, è emerso che la cooperativa salentina non era in possesso dei requisiti organizzativo-gestionali per poter ospitare persone affette da grave deficit psico-fisico – alle quali venivano anche somministrati farmaci nelle ore notturne. Per tale circostanza si è proceduto, successivamente, alla segnalazione al Comune di Lecce che, con proprio provvedimento, ha disposto la chiusura dell’attività e l’adozione di misure necessarie per
tutelare le persone ospitate. Nel corso delle operazioni di accesso, i Finanzieri hanno proceduto altresì ad individuare
quattro dipendenti “irregolari” che si occupavano della gestione quotidiana degli ospiti, come ad esempio la somministrazione di alimenti e bevande, la cura dei posti letto e degli spazi condivisi. Nei confronti degli stessi sono in corso approfondimenti volti a verificare la correttezza delle assunzioni nonché le eventuali inosservanze alle
disposizioni in materia di sommerso di lavoro, mentre il titolare della struttura ricettiva è stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria per non aver ottemperato agli obblighi di comunicazione degli alloggiati.
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Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza, nell’ambito delle attività finalizzate alla lotta all’evasione fiscale, ha scoperto un professionista, operante nella Provincia, che ha nascosto al Fisco oltre centosessantamila euro tra compensi non dichiarati e quelli non contabilizzati. Il soggetto è stato individuato attraverso le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, che hanno consentito di sviluppare una specifica analisi di rischio e di rilevare significativi elementi di pericolosità sotto il profilo tributario, originando una mirata e preordinata attività di controllo.
In particolare, già in sede di accesso, il contribuente sottoposto a verifica non ha esibito la prescritta contabilità per i periodi d’imposta esaminati, ovverosia dal 2013 al 2018.
Lo stesso, inoltre, è risultato essere un evasore totale, non avendo presentato le dichiarazioni dei redditi per tutte le annualità revisionate per cui sono scaduti i termini per ottemperare ai relativi obblighi. Il libero professionista, in tal modo, ha sottratto a tassazione notevoli importi, evadendo imposte dirette per più di trentatremila euro e un’I.V.A. dovuta di circa trentaseimila euro. L’intervento costituisce un’ulteriore testimonianza dell’azione posta in essere
dalle Fiamme Gialle del capoluogo lucano nel settore della tutela delle entrate erariali, che si prefigge lo scopo di contribuire al contrasto degli effetti distorsivi in termini di libera concorrenza ed equità fiscale.