La Polizia celebra la “Giornata nazionale delle vittime della strada”
Sabato 16 e domenica 17 novembre 2019 si è celebrata a Bari, presso il Politecnico, la “Giornata nazionale della memoria delle vittime della strada”, un momento di ricordo e riflessione dedicato alle vittime di incidenti stradali ed ai loro familiari, per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti.
All’evento erano presenti il Signor Questore della Provincia di Bari, Dott. Luigi BISOGNO, il Dirigente del Compartimento Polizia Stradale Puglia, Dott. Luca Speranza, il Dirigente dell’UPGSP della Questura di Bari, Dott. Maurizio GALEAZZI ed altre autorità civili e militari.
La sicurezza stradale è uno dei maggiori problemi che i Paesi europei devono affrontare. Il quarto Programma di azione europea sulla sicurezza stradale 2010-2020 quantifica un nuovo obiettivo, indicando una riduzione ulteriore del 50% in 10 anni delle vittime di incidenti stradali.
Già da anni in Italia è stato intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità.
Nel 2018 si sono verificati in Italia 172.553 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.334 vittime e 242.919 feriti, oltre la metà rispetto ai 7.096 decessi registrati nel 2001.
Tra i comportamenti errati più frequenti sono da segnalare la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,7% dei casi). Tra le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti, l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida.
In queste occasioni la memoria va a tutte le vittime di incidenti anche se un pensiero particolare va rivolto ai colleghi già in servizio presso la Polizia Stradale Pugliese, che hanno offerto in sacrificio la loro vita nell’adempimento del proprio dovere nell’intento di tutelare la libera circolazione di uomini e mezzi.
Da sempre gli operatori della Polizia Stradale indossano una divisa, tessuta da impegno, sacrificio, abnegazione: i valori fondanti del loro operato che consentono loro di vivere con prossimità e grande sensibilità la missione, spesso eroica e dolorosa che sono chiamati a svolgere.