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Italia e Difesa: Una spesa record che solleva dubbi e preoccupazioni

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Nel 2025 previsti oltre 32 miliardi di euro per la difesa, con un aumento del 60% in dieci anni. Il Comitato per la Pace di Taranto si oppone, invocando alternative di spesa per sanità, istruzione e welfare.

La spesa italiana per la difesa è destinata a superare i 32 miliardi di euro nel 2025, registrando un incremento del 12,4% rispetto all’anno scorso e del 60% rispetto all’ultimo decennio. Di questi fondi, oltre 13 miliardi saranno impiegati per nuovi armamenti, cifra che negli ultimi cinque anni ha visto un’impennata del 77%. Questo scenario, secondo il Comitato per la Pace di Taranto, richiama l’attenzione sulla necessità di una riflessione profonda sull’allocazione delle risorse, che potrebbero invece supportare sanità, istruzione, ambiente e stato sociale. In occasione del 4 novembre, il Comitato ricorda come la Prima Guerra Mondiale rappresenti un ammonimento su quanto la guerra non possa essere considerata un mezzo per risolvere i conflitti, in linea con il principio pacifista sancito dall’articolo 11 della Costituzione. I disertori di allora, opponendosi al conflitto, anticiparono lo spirito della Carta costituzionale e gettarono le basi di un movimento pacifista che oggi continua a essere necessario. “Nel ricordo di quegli uomini – afferma il Comitato – dobbiamo sostenere chi oggi rifiuta la guerra e l’orrore delle armi, dando voce a un messaggio di pace universale.” Il documento è sottoscritto da numerosi membri del Comitato, tra cui Tito Anzolin, Marzia Benicchi e altri, che concludono: “Il nostro impegno è rivolto a promuovere la pace, come speranza per tutti coloro stanchi dei conflitti e indignati dalle politiche di riarmo.”

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