Cronaca

Indagato governatore del Molise per traffico di rifiuti con la Puglia (AUDIO PODCAST)

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Per Roberti pende l’accusa accusa di corruzione sulla gestione dei rifiuti

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Il governatore del Molise Francesco Roberti (Forza Italia) è indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta della Dda di Campobasso con complessivi 47 indagati ai quali nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. E’ lo stesso presidente della Regione a confermarlo dopo le voci insistenti su un suo coinvolgimento circolate nelle ultime ore. Con Roberti è indagata anche la moglie.

La notizia viene anticipata dal quotidiano Repubblica e che pubblica anche alcuni passaggi dell’avviso di conclusione delle indagini. I fatti contestati risalgono al periodo che va dal 2020 al 2023 e chiamano in causa Roberti nella “sua triplice veste di presidente della provincia di Campobasso, ente competente per le autorizzazioni in materia di rifiuti”; “membro del consiglio generale della Cosib”, il consorzio industriale, “nel cui ambito era ricompresa la società Energia pulita”, e di sindaco di Termoli. “Roberti – scrive la procura – era coprogettista delle pratiche presentate dalla società Energia pulita al comune di Termoli da lui stesso amministrato”. E “accettava dal direttore tecnico della società denaro e altre utilità per sé e per la moglie”. Secondo le indagini in cambio la Energia pulita avrebbe ottenuto diversi benefici.

L’inchiesta nella quale è coinvolto il governatore del Molise Francesco Roberti, portata avanti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, è suddivisa in diversi tronconi. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati (in tutto 45 persone e 2 società) sono molteplici: estorsione, traffico illecito di rifiuti, turbativa d’asta. L’inchiesta, che riguarda fatti accaduti tra il 2019 e il 2021, ha portato alla luce una serie di connessioni tra la malavita pugliese e molisana. Nelle oltre 100 pagine dell’avviso di conclusione indagini ci sono decine di episodi legati a estorsioni, traffico di droga, traffico illecito di materiali speciali e pericolosi, tra cui l’amianto, intimidazioni e minacce tra soggetti della provincia di Foggia in contatto con esponenti della malavita locale. Dalle carte dell’inchiesta emerge la presenza costante della malavita pugliese sulla costa molisana. Roberti non è coinvolto nei tronconi legati alla criminalità organizzata ma esclusivamente alla parte delle indagini sui casi di presunta corruzione. La chiusura delle indagini è stata firmata dal sostituto procuratore Vittorio Gallucci e dallo stesso procuratore distrettuale Antimafia Nicola D’Angelo.

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