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Inaugurato a Bari il Villaggio Trenta Ore per la Vita (VIDEONEWS)

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Inaugurato ufficialmente questa mattina a Bari il “Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo”, la struttura destinata all’accoglienza dei piccoli pazienti oncologici e delle loro famiglie, realizzata su un terreno di proprietà comunale confiscato alla mafia e concesso nel 2016 dal Comune di Bari all’associazione A.Ge.B.E.O. e Amici di Vincenzo onlus.

A tagliare il nastro il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano con Lorella Cuccarini, madrina di Trenta ore per la vita e Michele Farina, presidente di Agebeo.

Il progetto si inserisce nell’ambito della promozione delle azioni di antimafia sociale, delle azioni di legalità, di riutilizzo per finalità sociali, dei beni confiscati. Il Villaggio sorge infatti proprio su un bene confiscato alla mafia e la Regione Puglia lo ha sostenuto con un finanziamento di un milione di euro”.

La struttura sorge su un’area compresa tra il Policlinico di Bari, l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” e l’Anthea Hospital gruppo GVM, ed è stata realizzata grazie all’avviso regionale “Dal Bene confiscato al Bene riutilizzato e strategie di comunità per uno sviluppo responsabile e sostenibile”, a valere su risorse del POR Puglia 2014-2020, per un costo complessivo di circa 1,7 milioni di euro, di cui un milione come contributo della Regione Puglia. È dotata di 10 moduli abitativi ad unico livello, dei quali 8 destinati a funzioni di accoglienza e abitative, 1 destinato a reception e amministrazione e 1 destinato ad attività di riabilitazione psicologica e socio-sanitaria per i familiari e i piccoli pazienti.

Ciascun alloggio dispone di una superficie utile di circa 47 mq interni climatizzati, in grado di ospitare fino a 4 componenti del nucleo familiare con camera da letto, soggiorno/pranzo/cucina e bagno con doccia. All’esterno ci sono parcheggio, giardino e parco giochi. L’alimentazione è garantita da pannelli fotovoltaici.

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche gli assessori comunali al Patrimonio, Vito Lacoppola, ai Lavori pubblici, Nicola Mele.

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