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In Puglia il Minibond per le piccole e medie imprese

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Un nuovo strumento per favorire il credito delle piccole e medie imprese. Non più prestiti ma bond, per essere precisi Minibond. È questo il nome dello strumento di ingegneria finanziaria voluto dalla Regione Puglia e realizzato dalla società in house Puglia Sviluppo. Una rivoluzione nella difficile battaglia condotta ogni giorno dalle imprese per ottenere credito e investire.
Lo strumento mette a disposizione delle piccole e medie imprese un volume di risorse da 80 milioni di euro complessivi ripartiti in due avvisi da 40 milioni l’uno. L’uscita del primo avviso è prevista ad ottobre e già entro il primo semestre del 2019 le piccole o medie imprese potrebbero emettere bond (si prevede un taglio medio di 3 milioni di euro) che sarebbero inseriti in un portafoglio con un volume complessivo di circa 100 milioni di prestiti obbligazionari.
Lo strumento è stato presentato per la prima volta oggi nel padiglione istituzionale della Fiera del Levante nel convegno dal titolo “Gli strumenti di finanza innovativa per le Pmi”.
“È un’innovazione assoluta nel mercato del credito italiano, un’innovazione targata Regione Puglia”, ha detto il vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Antonio Nunziante. “Stiamo sostenendo in modo totalmente nuovo le imprese pugliesi che hanno bisogno di finanziamenti per innovare e crescere attraverso il ricorso al mercato dei capitali. È un’alternativa al canale tradizionale bancario. Le imprese infatti potranno finanziare i propri piani di investimento aziendale attraverso l’emissione di bond. Come vicepresidente della Regione Puglia e come assessore allo Sviluppo economico non posso che esprimere soddisfazione per uno strumento di ingegneria finanziaria così innovativo che libererà le imprese da molti ostacoli rendendo possibile innovazione e crescita”.
L’emissione dei bond sarà resa possibile grazie a risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Sviluppo, e da investitori istituzionali che intendono sostenere il progetto.
“Fino ad oggi – ha detto la presidente di Puglia Sviluppo Grazia D’Alonzo – Puglia Sviluppo con la Regione ha messo in campo varie misure per consentire al tessuto produttivo regionale di sentire meno gli effetti della stretta creditizia, che stava colpendo soprattutto le piccole e medie imprese. Ma adesso abbiamo bisogno di strumenti di finanza innovativa per dipendere sempre meno dal credito bancario. E abbiamo bisogno di mobilitare risorse private aggiuntive per rendere l’intervento pubblico più economico e sostenibile. Così nasce l’idea di un Minibond Puglia. La finanza innovativa è quel futuro che non nasce dal nulla e proprio per questo può dare una spinta decisiva al nostro sistema produttivo, che – lo ricordiamo – è un tessuto di imprese piccole, ma sempre più dinamiche e pronte a proiettarsi nel futuro. Puglia Svilluppo con la Regione continuerà a supportarle”.

I dettagli del Minibond Puglia

Lo strumento sostiene le imprese con sedi operative in Puglia che hanno le potenzialità per emettere obbligazioni, favorendo la disintermediazione creditizia attraverso il ricorso al mercato di capitali. Lo scopo del Fondo è consentire alle imprese pugliesi di finanziare i propri piani di investimento aziendale attraverso l’emissione di bond, ossia di strumenti finanziari obbligazionari.
Lo strumento è attuato attraverso la logica di portafoglio ed ha la finalità di rendere disponibili alle imprese pugliesi risorse finanziarie destinate all’emissione delle obbligazioni (bond di nuova emissione) con l’apporto di risorse finanziarie rese disponibili dalla Regione Puglia, attraverso Puglia Sviluppo, e dagli investitori istituzionali che manifesteranno il proprio interesse a sostenere il progetto.
L’emissione dei Bond deve essere destinata alla realizzazione di investimenti in attivi materiali ed immateriali e al sostegno dell’attivo circolante, legato ad attività di sviluppo o espansione come quelle in ricerca e sviluppo.
La Regione Puglia interverrà in tre modi:
– attraverso la garanzia di portafoglio, che fornisce una copertura del rischio delle prime perdite del Fondo Minibond;
– il conferimento di una dotazione finanziaria come coinvestimento per la sottoscrizione dei bond da parte degli investitori istituzionali;
– sovvenzioni dirette erogate per la copertura parziale delle spese sostenute dalle Pmi per l’emissione dei bond. (PressRegione)

 

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