In fiera il primo convegno sulle politiche di genere
“Il primo Convegno sulle politiche di Genere e le azioni delle Regioni di oggi è un’importante occasione per un confronto con le altre regioni, soprattutto del Mezzogiorno, sul tema delle politiche di genere. Questo ci serve per capire quali siano le pratiche condivise e le metodologie che vengono utilizzate. Noi – come Regione Puglia – abbiamo realizzato una strategia regionale che è l’agenda di genere, ma abbiamo anche avviato la valutazione di impatto di genere su tutti gli investimenti, i bandi e gli avvisi a valere dal nuovo ciclo di programmazione dei fondi europei.
C’è quindi un grosso investimento da parte della Regione Puglia per ridurre il divario di genere”. Queste le parole di Titti De Simone, consigliera del Presidente e delegata all’attuazione del Programma di Governo regionale, questo pomeriggio a Bari in occasione del Primo Convegno Politiche di Genere: le azioni delle Regioni, che si è svolto nella Casa della Partecipazione (pad. 152 Regione Puglia) della Fiera del Levante. Un convegno che sottolinea, ancora una volta, l’azione propositiva che la Regione Puglia svolge per garantire sul territorio politiche rivolte alla parità di genere, attraverso il proprio programma di governo e dedicando alla loro applicazione strutture e apparati amministrativi. Con il convegno odierno, inoltre, si è voluto rimarcare l’impegno della Regione Puglia alla collaborazione attiva tra le Regioni affinché quest’azione sia ancora più ampia e condivisa.
“Si tratta di un primo tentativo di confrontarsi tra Regioni su quelle che sono le azioni concrete che vengono fatte per il superamento del gap di genere e sull’empowerment femminile. – ha detto Annalisa Bellino, dirigente della Regione Puglia, referente della Sezione per l’Attuazione delle Politiche di Genere – Noi come Regione Puglia stiamo da tempo lavorando in questa direzione attraverso la promozione di un documento di sviluppo strategico: l’Agenda di Genere. Il convegno è l’occasione per uscire dall’autoreferenzialità della Regione e aprirsi al confronto perché le voci e il dialogo tra le varie pratiche e le varie azioni portano a riflettere e a calibrare meglio quello che potrebbe essere uno sviluppo futuro del tema”.