In Basilicata scompare 22% delle imprese giovanili: allarme Confartigianato
Una segnalazione allarmante se si considera il 22% di imprese giovanili sparite dal territorio lucano negli ultimi dieci anni. E’ l’allarme lanciato da Unioncamere-Infocamere che ci preoccupa e con l’aggravante della crisi in atto dovuta alla pandemia. Rosa Gentile, componente Confartigianato nazionale, sottolinea anche l’attuale contesto che scoraggia i giovani nell’autoimprenditoria e la prospettiva è tutt’altro che rosea”. La stessa Gentile fotografa l’attuale situazione e dove è marcata al sud la cancellazione dalle camere di commercio e la presenza di imprese under 35 anni è solo di 6 mila. Infocamere, spiega sempre la Gentile, ha attestato che la crisi pandemica si è fatta fortemente sentire su queste imprese di interesse strategico per la ripresa dell’ economia: le nuove imprese giovanili sono state 18.900 in meno rispetto al 2019, con una variazione in negativo del 18%, laddove per le altre imprese la perdita è stata del -16,9 per cento. E non si deve sottovalutare – aggiunge la dirigente Confartigianato – che sono soprattutto imprese individuali, con un numero di addetti che per oltre il 92% delle attività non supera le cinque persone.
Alla luce di questa situazione – dice Gentile – le misure per contribuire a costruire un futuro di lavoro per le nuove generazioni illustrate da Davide Peli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, il Movimento che rappresenta 65.030 imprenditori under 40, nel recente incontro con la Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone acquistano grande attualità.
Nell’incontro è stata condivisa la necessità di rafforzare il rapporto tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro, sostenere la creazione di attività economiche e favorire la trasmissione d’impresa e il ricambio generazionale in azienda, intensificare il confronto con le rappresentanze imprenditoriali e promuovere la transizione ecologica potenziando il servizio civile volontario.