Imponevano guardiania a pescherecci nel Foggiano,due arresti
Imponevano con minacce la guardiania ai pescherecci nel Foggiano pretendendo in cambio parte del pescato per circa 800 euro a settimana. In alcuni casi le consegne sarebbero avvenute in mare aperto. A volte, a chi si opponeva al sistema estorsivo, veniva affondata la barca. E’ quanto hanno accertato i carabinieri che hanno arrestato e posto ai domiciliari due persone – un 42enne e un 35enne di Lesina (Foggia) – e hanno imposto l’obbligo di firma a un 60enne (padre di uno dei due arrestati) che non è stato ancora rintracciato. I tre indagati sono accusati di estorsione in concorso. I fatti contestati dagli inquirenti riguardano il periodo compreso tra luglio e dicembre 2021.
A quanto si apprende, gli indagati avrebbero obbligato le vittime ad accettare che uno di loro svolgesse le funzioni di “guardia” dei pescherecci ricevendo in cambio da decine di pescatori del porto di Lesina parte del pescato del giorno. In pescatori, intimoriti dalla possibilità di subire danni alle proprie imbarcazioni, avrebbero consegnato quotidianamente sacchi pieni di vongole o pescato del giorno, per un valore economico di circa 800 euro a settimana. L’accusa si basa sui filmati delle telecamere installate nel porto. Inoltre, scrivono gli inquirenti, “il timore delle vittime scaturiva dal fatto che, in passato, chi non si era adeguato al sistema ‘estorsivo’ aveva subito danni alle imbarcazioni. In un una circostanza una barca era stata affondata con un danno quantificabile in oltre 70mila euro”.