Focolai Covid in case per anziani ad Anzi e Tito Scalo
Con la quarta ondata Covid, torna la paura nelle strutture per anziani. “Nulla a che vedere con la situazione vissuta di questi tempi, lo scorso anno”, chiariscono i gestori. Ma l’attenzione è alta. Sotto controllo piccoli focolai che vanno monitorati di continuo.
Alla Casa per Anziani “Isa Monicella” di Anzi (già al centro di una vicenda annosa che riguarda la gestione), 5 ospiti hanno avuto bisogno di ricovero ospedaliero. Altri 5, che hanno contratto il virus, ma non hanno sintomi, sono rimasti nelle loro stanze. “Ad occuparsi di loro – racconta Vincenzo Clemente, responsabile dell’Arsab – personale chiamato da altre strutture”. Dai test, emersa la positività anche di 2 operatori che, però, hanno scelto di rimanere in isolamento nella Casa, continuando a lavorare. Una tendenza che viene seguita anche in altri centri. “Quello che servirebbe è un ricambio di personale, stremato dai turni e dall’assenza di altri colleghi già verificatasi prima di Natale. Ma – sottolinea Clemente- non è facile: in regione non c’è personale sufficiente”.
Sotto osservazione anche la situazione de “Il Sorriso” di Tito Scalo. Quattordici anziani e 3 operatori positivi, la maggior parte dei quali ha contratto il virus per la seconda volta. “Tutti asintomatici – ci raccontano dalla cooperativa che gestisce il centro”. Gli ospiti restano protetti nelle loro stanze, seguiti a loro volta, anche qui, dagli operatori positivi ma asintomatici. Nessuno al momento ha avuto bisogno di ricovero in ospedale. Gli anziani negativi vengono seguiti dagli operatori non infetti, in ambienti diversi. Modificato già da un mese il regolamento per l’accesso all’interno di visitatori e familiari, vietato per il momento. Ci si deve accontentare di un saluto attraverso una lastra di plexiglas.