Festival Valle d’Itria, oltre 12mila presenze in edizione record (VIDEONEWS)
Registrata crescita del 20%, sold out di opere e concerti
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Il Festival della Valle d’Itria ha chiuso l’edizione del cinquantenario con il record di oltre 12mila presenze, una crescita del 20% rispetto al 2023, sold out di opere e concerti. E’ stato registrato un forte aumento delle presenze degli under 30 e under 15 (+30%).
“Corposa”, segnalano gli organizzatori, anche “la presenza internazionale, con un pubblico straniero intorno al 35%, proveniente in particolare da Germania, Francia e Inghilterra, ma anche da Russia, Cina, Brasile, Stati Uniti d’America, Giappone e Israele”. La rassegna è stata caratterizzata da 14 alzate di sipario per l’opera, 10 concerti, incontri, mostre, workshop, convegni e proiezioni.
Sebastian Schwarz direttore artistico del Festival, si dichiara “felice del pieno successo di questa 50esima edizione, sia di critica che di pubblico. Le tante serate esaurite mettono in evidenza l’attuale rilevanza della proposta artistica della manifestazione. Ringrazio tutti, artisti e lavoratori, per la loro instancabile dedizione alla ricerca dell’eccellenza”.
Tre i titoli del cartellone (Norma di Bellini e Aladino e la lampada magica di Rota a Palazzo Ducale, Ariodante di Handel al Teatro Verdi di Martina Franca) cui si è affiancata C’era una volta… Giulia, la Vestale, opera pocket per il progetto “InOrbita” in giro per le contrade della città, che ha portato l’opera lirica nelle piazze, lontano dal centro storico, ‘a casa’ dei martinesi.
Con “Il canto degli ulivi”, i quattro concerti nelle masserie del territorio (Leonardi Trulli Resort di Locorotondo, Masseria Palesi e Masseria Mangiato di Martina Franca, Villa Cenci a Cisternino), “immersi – si osserva – nella lussureggiante campagna fra secolari ulivi e i trulli della Valle d’Itria, hanno coniugato nel segno della grande musica dal vivo, l’esperienza della Puglia più accogliente e la scoperta dei sapori del territorio”.
Per celebrare “il traguardo delle 50 edizioni, volevamo presentare – commenta Michele Punzi, presidente della Fondazione Paolo Grassi- un Festival della Valle d’Itria che rimanesse nella storia, e, alla luce dei riscontri ricevuti, credo che l’obiettivo sia stato raggiunto”.