Emergenza cinghiali, il piano di contenimento
Un piano triennale per ridurre entro il 2023, almeno del 30 per cento, i danni provocati ai campi dai cinghiali. La Regione, con l’arrivo dell’autunno, si appresta ad affrontare quella che rappresenta un’emergenza sia per l’agricoltura sia per l’incolumità delle persone, in particolare degli automobilisti.
Il piano prevede l’abbattimento di 5.600 capi all’anno, di cui il 70% femmine di età inferiore ai due anni. Una procedura che potrà essere portata a termine attraverso un appostamento fisso, con il metodo della girata e il prelievo di urgenza, o su chiamata. Procedura, quest’ultima, che a fronte di un pericolo imminente, permette di concedere l’ok all’abbattimento a cacciatori residenti nel Comune interessato.
Il contenimento dei cinghiali, però, non passa soltanto dalla repressione. Come spiegato dall’assessore alle politiche agricole e forestali Francesco Fanelli, “la Basilicata ha approvato un progetto pilota per la realizzazione di una filiera delle carni di cinghiale, per trasformare un problema in un’opportunità economica per le aziende del territorio”.
Attualmente, su tutto il territorio, sono tre i mattatoi autorizzati per la lavorazione delle carni di fauna selvatica: a Tito Scalo, Atella e Calvello.