Donna segregata: sindaco, rispettare privacy fino a sentenze
“Siamo sconcertati dalla notizia. Prendiamo atto che la signora adesso è in un centro protetto e sarà assistita però noi siamo comunque garantisti: evitiamo di addossare adesso responsabilità e colpe anche a tutela della privacy delle persone coinvolte”. E’ quanto afferma il sindaco di Casalciprano (Campobasso), Eliseo Castelli, commentando la vicenda della 67enne del suo paese che sarebbe stata segregata dai parenti per più di 20 anni fino a essere liberata dai carabinieri della compagnia di Bojano nei giorni scorsi.
Il primo cittadino lancia un appello alla prudenza. “Non sono io a stabilire le responsabilità, ma chiedo che venga rispettata la privacy fino quando un giudice non stabilirà se è stato o meno commesso un reato”. Il sindaco dice inoltre di essere venuto a conoscenza della vicenda solo negli ultimi tempi: “In Comune non molto tempo fa abbiamo ricevuto una comunicazione dei carabinieri e a quel punto abbiamo attivato i servizi sociali.
L’assistente sociale ha fatto le sue dovute visite e accertamenti. Non so con quale esito perché, essendo poi intervenuta la Procura, queste vicende sono state coperte da segreto”. Infine il primo cittadino esprime dubbi sull’accaduto: “Da quello che so ogni tanto questa persona usciva, qui in paese la vedevano in macchina con i parenti. E poi una persona che è segregata in casa per 22 anni forse dal parrucchiere non ci va”.