Dentisti evadono 33 milioni al Fisco, 47 denunce (VIDEONEWS)
BARI, 20 FEB – Sono 80 i dentisti coinvolti nell’indagine della guardia di finanza di Bari che oggi ha portato al sequestro di 5 milioni di euro come presunto profitto di dichiarazione fraudolenta per gli anni dal 2016 al 2020.
In totale, come hanno accertato gli inquirenti, circa 33 milioni sarebbero stati sottratti negli anni a tassazione. In 47 sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Le indagini riguardano odontoiatri sia della Puglia che della Basilicata. Le indagini, partite dopo una verifica fiscale della finanza nei confronti di un dentista con studio nella provincia di Bari, hanno consentito di individuare in un ingegnere informatico l’ideatore e il fornitore di un software gestionale con il quale era possibile tenere una contabilità parallela. Gli inquirenti hanno dunque sequestrato cellulari, dispositivi informatici e documenti, oltre a copie di backup del software usato anche da altri professionisti. Per accedere a questo software era sufficiente inserire una pen drive nel computer, premere il tasto F12 sulla tastiera e digitare una password. In questo modo, era possibile creare delle schede cliente nelle quali inserire la contabilità in nero. L’ingegnere, secondo quanto emerso dai controlli, avrebbe anche creato delle chat con i professionisti nelle quali faceva riferimento alla contabilità parallela e invitava i suoi clienti alla prudenza. Anche diversi pazienti hanno dichiarato di aver pagato prestazioni in contanti senza ricevere fattura. Negli anni successivi alle perquisizioni e ai sequestri, poi, il volume d’affari dichiarato dai professionisti coinvolti è aumentato di media del 56%, con picchi superiori al 150%.
“Invitiamo i cittadini a chiedere sempre ricevute e fatture. Si pensa che non facendolo si risparmi, ma non è così, perché” i pagamenti a nero “provocano un effetto sul sistema globale. Sono debiti che lasciamo ai nostri figli. Un recupero da 33 milioni di euro come quello di oggi, in concreto, vale un ospedale”. Così il procuratore di Bari, Roberto Rossi, in merito all’operazione.