Cronaca di Polizia su Matera, Mattinata(FG) e Taranto
MATTINATA (FG): Operazione Antimafia della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Foggia. Revoca delle Concessioni Demaniali marittime relative a Stabilimenti Balneari nella baia di Mattinata a seguito di Interdittiva Antimafia della Prefettura di Foggia per sospetti di infiltrazioni mafiose nella società di gestione. – Lo Stato si riappropria del territorio per restituirlo alla collettività.
Questa mattina lo Stato ha mosso un altro importante passo in avanti nell’opera di ripristino della legalità nella provincia di Foggia e di restituzione del suo territorio alla collettività, estirpandolo da soggetti sospettati di appartenenza o comunque di contiguità ad associazioni mafiose. Poche ore fa, infatti, un nucleo composto da appartenenti all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza di Foggia ha notificato a Felice Silvestri, imprenditore mattinatese, il provvedimento di revoca delle concessioni demaniali marittime nel tempo ottenute dal Comune di Mattinata per la gestione di stabilimento balneare, manufatti ed aree relative, nella baia di Mattinata, in località Agnuli, dell’estensione di 600 metri quadrati, di un tratto di spiaggia di 820 metri quadrati nella stessa località destinato alla posa di ombrelloni e sdraio, e di un casotto in muratura, in località Casette dei Pescatori, per deposito merci. Tutte aree di pertinenza del demanio marittimo.
La Revoca delle concessioni è stata notificata da parte di rappresentanti delle tre Forze di polizia che assieme alla Prefettura di Foggia, alla Procura della Repubblica di Foggia ed alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, stanno alacremente lavorando da mesi in Capitanata per affermare la legalità in tutti i suoi aspetti. Essa ha un significato che va ben oltre l’ennesimo atto di contrasto alla mafia odierno mostrando il rigore, la determinazione e l’unicità d’intenti con cui lo Stato, nel suo complesso, sta impegnando i suoi sforzi nella provincia di Foggia.
Come si ricorderà, il Consiglio Comunale di Mattinata è stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica lo scorso 19 marzo a seguito della relazione che il Prefetto di Foggia ha redatto avvalendosi dell’esito dei lavori della commissione d’accesso nominata ex art. 143 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali: vale a dire, per il sospetto di infiltrazioni mafiose. L’azione in atto rappresenta la logica, ma anche innovativa conseguenza dello scioglimento ex articolo 143 TUEL. Si è, infatti, ritenuto, in perfetta sinergia con le Forze dell’ordine, di avvalersi del quadro info-investigativo emerso in seguito all’accesso, per far si che lo scioglimento del consiglio comunale di Mattinata non si esaurisse nella mera sostituzione degli organi di governo elettivi con una Commissione straordinaria di nomina governativa.
Al contrario è stata pianificata ed è ormai in pieno svolgimento un’azione sinergica di sistema intesa a dare corpo a un risanamento non solo della macchina amministrativa, ma anche di quelle situazioni che rappresentavano la chiara manifestazione di un controllo da parte di soggetti ritenuti contigui a realtà criminali di tipo mafioso. Detta azione si basa su strumenti normativi ben precisi applicati in modo coordinato, come le misure di prevenzione personali e patrimoniali del Questore, le Interdittive Antimafia del Prefetto, le continue operazioni di servizio e di Polizia Giudiziaria, queste ultime coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nonchè il controllo asfissiante sui pregiudicati ad opera della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza attraverso il Piano Straordinario di Controllo del Territorio in atto sulla macro area in riferimento.
In particolare, la Revoca della concessione a Felice Silvestri è frutto della penetrante attività di controllo posta in essere dall’Arma dei Carabinieri, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza che sempre di più presidiano il territorio per renderlo sicuro. Tali accertamenti hanno permesso al Prefetto di Foggia di emettere una informazione antimafia interdittiva, che costituisce presupposto indispensabile per la revoca della concessione su bene demaniale, come quella in argomento, atto che l’Amministrazione Comunale di Mattinata è obbligata per legge ad emanare. Già il 4 agosto scorso, sempre in forza dell’interdittiva antimafia, a Silvestri era stata revocata la concessione provvisoria dell’area destinata a parcheggio in località Agnuli.
Si tratta dello stesso parcheggio che, nella notte del 19 agosto 2007, era stato teatro di un efferatissimo fatto di sangue. Sicari rimasti al momento ignoti avevano esploso numerosi colpi di fucile caricato a pallettoni contro una roulotte che vi fungeva da ufficio, uccidendo il fratello, appena sedicenne, di SILVESTRI Felice, Giuseppe, e ferendo il padre Leonardo ed un cugino, che vi dormivano all’interno.
L’azione della Prefettura di Foggia, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che lavorano in strettissima sinergia con la Procura della Repubblica di Foggia e con la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, rappresenta una risposta di sistema contro ogni forma di illegalità e criminalità comune ed organizzata: questa è l’azione posta in essere da quella che è ormai definita in questa provincia la “Squadra Stato”.
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A Matera, la Polizia di Stato ha arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un cinquantenne materano incensurato. I particolari dell’operazione sono stati illustrati stamane nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Questura.
L’attività d’indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile. Gli investigatori, che tenevano l’uomo sotto osservazione da un paio di settimane per il suo comportamento sospetto, hanno deciso di procedere a un controllo mentre si trovava in città, a bordo della propria autovettura.
Addosso gli hanno trovato 1,2 grammi di cocaina e 1,7 grammi di hashish e, nel portafogli, 2,8 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, oltre a 525 euro in contanti suddivisi in banconote di vario taglio; nel bagagliaio dell’auto circa 5 gr di hashish.
Successivamente gli Agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile hanno effettuato anche una perquisizione domiciliare, a seguito della quale è stato rinvenuto un ulteriore quantitativo di stupefacente del tipo “marijuana” per un peso complessivo di circa 455 grammi.
Sono stati rinvenuti inoltre due bilancini di precisione, un nastro isolante, circa venti grammi di mannite (sostanza da taglio), tutto materiale per il confezionamento delle singole dosi.
All’esito dell’attività il soggetto è stato arrestato e condotto nel carcere materano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre lo stupefacente e tutto il materiale per il confezionamento sono stati sequestrati.
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Personale della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti di una donna tarantina 43 anni. La donna è ritenuta responsabile insieme ad un’altra donna, ancora in corso di identificazione, di furto aggravato in casa di una coppia di anziani.
Le indagini sono partite nel mese di gennaio scorso, immediatamente dopo la denuncia di un anziano signore di 89 anni, che ha raccontato ai poliziotti che qualche ora prima due donne si sono presentate alla loro porta qualificandosi come dipendenti dell’INPS.
Entrambe dalla apparente età di 45 anni, una aveva i capelli neri e lunghi, l’altra con i capelli rossi ed una con una marcata inflessione dialettale.
Con modi affabili le due donne sono riuscite ad entrare in casa, carpendo sin da subito la fiducia dell’anziano signore e della sua consorte gravemente malata e costretta a passare a letto la maggior parte della sua giornata.
Le due malviventi appena entrate nell’appartamento si sono dirette in maniera spedita, proprio nella camera da letto dove si trovava ancora l’anziana donna. Dopo i primi preliminari colloqui mirati a entrare nelle grazie delle loro vittime, le due ladre si sono fatte consegnare tutto il contante che era nella disponibiltà della coppia di anziani con il pretesto di controllare le matricole delle singole banconote.
Il denaro contante, per un ammontare di 1.000 euro, è stato poi riposto da una delle due donne in busta gialla e poggiata sul tavolo della cucina. Nella stessa busta poi sono state riposte anche due fedi in oro giallo due anelli ed una collanina in oro che una delle malviventi con modi quanto mai decisi è riuscita a sfilare dalle dita e dal collo della povera anziana vittima.
Dopo aver compiuto la loro opera, le due ladre si sono poi congedate dalla coppia restituendo una busta gialla uguale a quelle dove avevano precedentemente riposto tutto il denaro ed i preziosi, che però non conteneva altro che carte ed alcuni sassolini.
I due anziani, purtroppo, come raccontato agli investigatori, avvertendo la situazione di pericolo in cui si erano trovati, e temendo per la loro incolumità, non hanno opposto nessuna resistenza alla spietata azione delle due donne, che addirittura hanno con forza afferrato la mano sinistra della signora per sfilarle le fedi e gli anelli che portava al dito.
Le indagini, anche con la collaborazione delle vittime che sono riuscite a fornire agli investigatori altri importanti particolari sulla vicenda, hanno permesso di identificare una delle donne che è risultata avere precedenti penali per rapina e per truffa.
Nei suoi confronti ieri è stata data esecuzione al provvedimento cautelare.
Le indagini continuano per individuare la complice della donna arrestata.