Cronaca di Polizia su Bari, Taranto e Martina Franca (VIDEO)
Grande sequestro della Polizia di Stato che ha permesso di togliere dalla circolazione una sorta di arsenale all’interno di un suolo abbandonato sulla SS.100 tra Mungivacca e Triggiano. I militari sono arrivati a questo per aver inasprito i controlli sul territorio a seguito delle direttive del Questore di Bari dopo gli ultimi avvenimenti criminosi successi nel capoluogo pugliese. Per rinvenire tutto l’armamentario è stato anche necessario l’intervento di un mezzo pesante escavatore che è servito a far rivenire un grande contenitore che conteneva diverse armi e munizioni. Anche armi di una certa portata di fabbricazione estera.
Per gli inquirenti non ci sono dubbi che tale scoperta riporta alla criminalità organizzata del luogo ed era a disposizione sicuramente per finalità di tipo criminoso. Le indagini continuano incessanti per comunque capire effettivamente i vari collegamenti ed eventuali responsabili di questo ritrovamento bellico a pochi chilometri dalla città.
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La Squadra Mobile di Taranto, nell’ambito dei controlli effettuati per la prevenzione e repressione dei reati, ha fermato un cittadino libico di 29 anni, destinatario di una ordinanza di misura cautelare in carcere perché indiziato del reato di violenza sessuale aggravata.
Il provvedimento è stato emesso, all’esito dell’attività di indagine svolta dal Commissariato di P.S. di Monza, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Monza su richiesta della competente Procura della Repubblica.
Questi, nell’occasione presentatosi invano quale cittadino di nazionalità sudanese, è gravemente indiziato del reato di violenza sessuale, aggravato dal fatto di aver profittato di circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la privata difesa.
Infatti, lo scorso mese di maggio, presso la stazione ferroviaria di Monza, il cittadino extracomunitario avrebbe incontrato una ragazza in evidente stato di prostrazione emotiva ed ebbrezza alcolica e, carpendone la fiducia, l’avrebbe attirata all’interno di un vagone fermo sui binari dove, spintala a terra con violenza, l’avrebbe spogliata e costretta a subire un rapporto sessuale completo.
Esperite le formalità di legge, l’uomo è stato condotto presso la locale Casa Circondariale e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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Personale del Commissariato Borgo, con l’ausilio di personale ENEL, ha controllato una nota attività commerciale sita in via Mazzini.
I tecnici Enel hanno accertato che l’attività era completamente sprovvista di contatore con allacci abusivi idonei a mettere in serio pericolo l’incolumità degli acquirenti e di coloro che vi lavorano.
Nel corso dei controlli, è stata accertata la presenza di due allacci abusivi, che, secondo la stima degli operatori Enel, erano attivi da oltre un ventennio, con un danno economico per il gestore elettrico di circa 200.000,00 euro.
Nel prosieguo dell’attività, i poliziotti hanno anche rinvenuto sul davanzale della finestra del bagno, situato all’interno dell’esercizio commerciale, una pistola del tipo revolver, priva di matricola, caricata con sei cartucce, ed una scatola contenente altre 22 munizioni sempre dello stesso calibro.
Inoltre, nel cassetto di un mobile è stato ritrovato un cofanetto in legno contenente cinque cartucce, due bossoli, un coltello a serramanico della lunghezza di cm 25, una “cazzottiera” in metallo, un accendino marca “Cartier” placcato in oro, un artifizio pirotecnico di 4°categoria ed un manufatto pirotecnico artigianale confezionato con nastro da imballaggio, munito di miccia, potenzialmente dannoso.
Dietro ad un ripostiglio, il personale ha notato una gabbia, con all’interno un rapace in cattività, della specie Falco Grillaio, protetto a livello internazionale dalla Convenzione di Washington (CITES). Per gli aspetti di specifica competenza sono intervenuti i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Taranto, i quali hanno proceduto al sequestro dell’esemplare ed alla denuncia del possessore per illecita detenzione di specimen CITES, reato punito dalla Legge n. 150 del 1992. Il volatile è stato affidato alle cure dell’Osservatorio Faunistico Regionale di Bitetto (BA) per un’auspicata reintroduzione nell’ambiente naturale.
Il Comando dei Vigili Urbani, successivamente allertato, ha elevato sanzioni amministrative nei confronti del gestore del negozio per la violazione di occupazione di suolo pubblico, avendo invaso con la merce tutto il marciapiede. Lo stesso Comando ha posto sotto sequestro un furgone parcheggiato nelle vicinanze, sprovvisto della prevista copertura assicurativa e della periodica revisione, di proprietà del suocero del titolare del negozio.
Il gestore dell’esercizio commerciale, nonostante i numerosi tentativi di contattarlo tramite parenti, collaboratori ed il suo avvocato di fiducia, si è reso sin da subito irreperibile.
Pertanto, su disposizione dell’A.G. competente, è stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato di energia elettrica e detenzione illegale di arma da fuoco munizioni ed esplosivi.
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Agenti del Commissariato di Martina Franca hanno proceduto, con la collaborazione del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce, ad una perquisizione domiciliare in casa di un noto pluripregiudicato martinese di 36 anni, sospettato di nascondere armi.
Nel corso del controllo il 36enne ha prima mostrato uno spirito collaborativo consegnando di sua spontanea volontà un pezzetto di hashish del peso di circa mezzo grammo, per poi diventare aggressivo ed inveire contro i poliziotti per il fastidio che gli stavano provocando.
Nonostante i ripetuti tentativi di calmarlo L‘uomo ha continuato imperterrito ad offendere e minacciare gli agenti, che così hanno poi deciso di fermarlo per poi accompagnarlo negli Uffici del Locale Commissariato. L’uomo al termine dei rilievi di rito è stato denunciato in stato di libertà per oltraggio e resistenza a P.U.