Conflitto Ucraina, allarme ‘inflazione alimentare’
Il conflitto in Ucraina presenterà un costo salato per l’agricoltura italiana”. A lanciare l’allarme è la Cia-Agricoltori di Basilicata alla luce dei primi segnali di quella che definiscono “una pesante inflazione alimentare”.
I motivi: alla “faticosa ripresa dopo la pandemia” si aggiunge ora “l’effetto del trend pericolosamente rialzista dei cereali sulla Borsa di Foggia che è quella di riferimento per i cerealicoltori e l’intera filiera lucana”. “Il grano tenero per panificazione (dati Ismea) ha quotazioni che raggiungono i 395-410euro a tonnellata (per quello di provenienza extraeuropea) e il grano duro quotazioni da 492,50 euro/tonnellata a 525,50 euro/tonnellata”.
L’effetto sulla vita quotidiana dei consumatori, secondo le previsioni della Cia Agricoltori: un +20% solo per la pasta e “una pesante inflazione alimentare su tutta la filiera, già in affanno per i prezzi alle stelle delle forniture di gas e il rialzo dei costi di trasporto”.
Ma se per il frumento tenero “l’Ucraina si configura come sesto fornitore con una quota pari al 5% in volume e in valore dell’import totale nazionale”, la Basilicata conserva il secondo posto in Italia (dopo la Puglia): nella nostra regione il 18% della superficie è coltivata a grano tenero. Una percentuale pari all’ 11% della produzione totale.