A Matera, fossile della balena Giuliana verrà restaurato per il pubblico
A Matera i resti della balena Giuliana, conservati nel museo archeologico Ridola, verranno restaurati e poi esposti al pubblico. È stato questo il cuore di una conferenza stampa che si è tenuta stamattina al Comune, e nel cui ambito sono intervenuti il sindaco Bennardi e la direttrice del museo nazionale di Matera, Annamaria Mauro. Secondo gli esperti, quello di Giuliana potrebbe essere il più grande fossile di balena mai descritto, e forse la più grande che abbia mai solcato le acque del Mediterraneo. I resti furono trovati nel 2006 sulle sponde della diga di San Giuliano e conservati in casse di legno che sono state aperte il 29 marzo scorso per le operazioni propedeutiche all’estrazione dei reperti.
Del grande cetaceo del Pleistocene, che aveva una lunghezza di 26 metri e pesava oltre 130 tonnellate, sono rimasti e in buono stato di conservazione alcune vertebre, scapola, omero, radio, ulna e la bolla timpanica che si trovava presso l’Università di Pisa per motivi di studio. L’impegno di Comune, Istituto Centrale del Restauro, Dipartimento Scienze della terra dell’Università di Pisa, Museo nazionale e Soprintendenza archeologica lucana è finalizzato a restaurare e a valorizzare il grande cetaceo, il cui recupero richiederà tempi lunghi. Il restauro, con ditta da individuare e risorse non ancora stimate, sarà effettuato in un cantiere-laboratorio all’interno del Museo che potrà essere visionato in corso d’opera dai visitatori. I ricercatori, che hanno annunciato tempi brevi per la presentazione dello studio di conservazione, lavoreranno anche sul materiale di recupero del fondale sulla quale giaceva la balena. Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, non ha escluso che si possa candidare «Giuliana» a bene tutelato dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità.