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Frode fiscale: sigilli a beni per 3,7mln di euro a società rifiuti Tradeco

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Avrebbero pagato fittiziamente per anni i contributi previdenziali e assistenziali Inps e Inail dei propri dipendenti usando, in compensazione, crediti di imposta non spettanti della cosiddetta carbon tax per oltre 1,2 milioni di euro e altri del tutto inesistenti per più di 2,5 milioni. La Guardia di finanza di Bari, su disposizione della magistratura barese, ha sottoposto a sequestro preventivo saldi attivi dei conti correnti intestati alla Tradeco Srl, società autorizzata al servizio di raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani, in fallimento dall’ottobre 2018, oltre a conti correnti personali, appartamenti, quote societarie e altri beni di valore riconducibili agli ex amministratori e legali rappresentanti dell’azienda.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dal sostituto Giuseppe Dentamaro, è emerso che le presunte condotte illecite, risalenti agli anni 2015-2018, prima del fallimento, «erano finalizzate ad ottenere il Documento di regolarità contributiva (Durc), necessario per la partecipazione alle gare pubbliche di appalto nell’ambito dell’attività di raccolta e trasporto di rifiuti». Oltre al sequestro preventivo del «profitto» conseguito dai reati tributari, i finanzieri hanno notificato ai due rappresentanti legali pro tempore della società fallita un avviso di garanzia per indebita compensazione di contributi previdenziali ed assistenziali.

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